Benito Belli

Musketeer oil on canvas painting

Ignacio Gil Sala, was a painter, bohemian character, adventurous and intrepid traveler who knew how to capture his eyes to that world with his painting. After starting his artistic ...

Ignacio Gil Sala, was a painter, bohemian character, adventurous and intrepid traveler who knew how to capture his eyes to that world with his painting. A...

Josep Miquel Serrano (1912-1982) - Self-portrait - Oil on canvas Oil measures 92x73 cm. Frameless. Josep Miquel Serrano, of a Santander family, was born in Barcelona in 1912 and die...

Antoni Granja Llobet (1954) - Pitita - Oil on canvas Oil measures 73x60 cm. Frameless.

Certainly a family of artists, such as, of course, Amadeu (1912-2004), known for a long artistic career, as a teacher of several generations of painters and as an artistic popularize...

Jordi Curos - Self-portrait - Oil on cardboard Oil measurements 55x46 cm. Frameless. Jordi Curós Ventura (Olot, Girona, March 4, 1930) is a Spanish painter. He trained at the Olot ...

Scuola Fiorentina Santa Maria d'Antiochia olio su tela Secolo XVIII cm 85,5X63,3; con cornice cm 105X64X7.

Santi di Tito Ritratto di Nobildonna Olio su tavola, Sec. XVI, cm 74x61; con cornice 116x100x9 Con procedere degli studi su Santi di Tito, del quale è stata recentemente precisata la nascita fiorentina , si viene sempre più definendo come non solo una delle personalità più interessanti della scena artistica fiorentina, ma anche come il più interessante ritrattista cittadino della seconda metà del Cinquecento. L'attribuzione di questo ritratto al pittore, che nell'impresa dello Studiolo di Francesco I fu uno dei maggiori innovatori fra i giovani riuniti da Vasari e Borghini, appare subito evidente per l’inconfondibile disegno ovale e fermo del volto, reso con un incarnato compatto dai toni rosati che si accende di naturalistiche notazioni epidermiche ma anche di una puntuale figurazioni degli elmenti decorativi dell’abito e dell’acconciatura. Sempre coerente con i modi pittorici di Santi è poi la pittura compatta con la quale vengono definiti i piani semplificati del volto delle donna, che conservano una notazione di luce e di naturale sensibilità in linea con i dettami controriformati dei quali il pittore fu uno dei più fedeli osservanti nella scena fiorentina. Sempre tipica di Santi di Tito è poi la ferma e volumetrica rappresentazione del torso e dell’abito definito nei piccoli intagli della stoffa ma allo stesso tempo semplificato nei volumi delle maniche e del busto. Ancora di santi ci sembra la notazione luministica con la quale è rilevato il disegno dell’abito attraverso stesure compatte ma sottili e trasparenti, oppure è resa la gorgiera bianca che aggiunge una luce netta all’intero dipinto. Una simile scelta pittorica appare nel Ritratto di Guido Guardi coi figli, esposto alla mostra Il Cinquecento a Firenze, (Palazzo Strozzi, 21 settembre 2017 – 21 gennaio 2018, n. IV. 5, pp. 156-157), dove, pur in un ritratto maschile, Santi di Tito usa la medesima cifra formale nella resa dei volti e delle gorgiere. Pur nell'attenzione alle caratteristiche fisionomiche, Santi di Tito conserva, infatti, una cifra disegnativa sempre evidente e riconoscibile pur col passare degli anni, un carattere stilistico che sostiene, con volumi saldi, ogni sua differente prova pittorica. Ne sono un esempio dipinti quali il Ritratto di donna con Figlia, già in collezione Koelliker2, oppure il Ritratto di Lucrezia (Emilia) e Sinibaldo di Niccol Gaddi3, tutti databili agli anni settanta del Cinquecento proprio per la stereometrica definizione delle forma. Col passare degli anni, invece, tale carattere di ascendenza bronzinesca sembra cedere sempre più in favore di una pittura più morbida e sensibile, chiamata a raggiungere esiti di naturalezza sempre maggiore. Dipinto emblematico per seguire tale percorso rimane il già citato Ritratto di Guido Guardi con i figli , dove Santi di Tito ha effigiato il capofamiglia subito dopo il suo ritorno da Roma, fra il 1564 e il 1568, al tempo in cui il Guardi commission al pittore anche una pala con una Natività per la cappella di famiglia a San Giuseppe. L’uomo, seduto su uno scranno, sembra rimandare per la posa arcaizzante alla ritrattistica di primo Cinquecento, alla quale Santi di Tito s’ispira anche per le pieghe frante ma scultoree dell’abito. Sulla stessa tavola, probabilmente verso la fine degli anni settanta del Cinquecento, il pittore venne chiamato ad aggiungere le effigi di figli, quando probabilmente l’opera era già in cornice, e lo fece con una pittura più svolta e libera, in modo da raggiungere effetti naturalistici di maggiore sensibilità. Anche nel Ritratto di donna in esame, i volumi saldi e potenti della figura spiccano sul fondo monocromo della parete con un’evidenza che farebbe pensare alle figure eseguite dalla fine degli anni Settanta del Cinquecento, al pari, appunto dei due figli di Guido Guardi. Nato a Firenze nel 1536, Santi di Tito si form prima da Bastiano da Montecarlo per passare poi dal Bronzino, del quale conserv la preferenza per volumi luminosi e torniti, a cui aggiunse un'attenzione per la chiarezza compositiva e il naturalismo richiesti dai dettami della Controriforma, che lo portarono a guardare allo stile di Scipione Pulzone...

Bartolomeo Passerotti ( Bologna 1529 – 3 giugno 1592) Ritratto di Gentiluomo con cane Olio su tavola, Sec. XVI, cm 84x69; con cornice 101x87 // Bartolomeo Passerotti (Bologna 1529...

An original painting by Harry McCormick from circa 1980. In an excellent gold frame. Artist: Harry McCormick, American (1942 - ) Title: Woman in Yellow Dress...

Frame is 12 X 10. Canvas is 9.5 X 7.5 Calogero was born August 20, 1922 in Catania, Sicily. Self-taught Surreal Artist First exhibitions in 1945 in Sicily and Rome were very successful. He arrived in Paris in 1947 and studied at the Ecole des Beaux Arts. He is best known for his Surrealism and genre works. His paintings are dreamlike and visionary. They travel to an infinite space created by the artist through his memories, the sky and the sea so dear to him. In his paintings there are a few common themes: the masks with their dual dimensions that hide or shows only what you want, the profiles of the women, and the horsemen, drawn as the Sicilian tradition requires. He exhibited at the Gallery Hervé in 1951 and the following year he went to New York to present his show, then in 1953 he was invited to Los Angeles, where he returned two years later, and from where he regularly exhibited his works, and San Francisco. In 1954, Maximilien Gauthier devoted a book to him published by "The Gemini." The first exhibition in Japan was in 1965. He was awarded the Grand Silver Medal by the City of Paris in 1957. Calogero had countless exhibitions in Paris, in the fifties, plus the American exhibitions in New York (Associated American Artists, 1952), Los Angeles (James Vigevano Galleries, 1953) and then later in Japan and in major galleries in Italy. He lived and worked for many years in Paris and Italy. He died in 2001. Galerie Hervè, Parigi 1950. Associated American Artists - New York 1952. James Vigevano Galleries, Los Angeles 1953. Galerie Madsen, Parigi 1954/1960. Antologica, Tokyo 1965. Galleria La Robinia, Palermo 1969. Florida Gallery, Chicago 1970. Galleria Il Cavalletto, Catania 1971. Galleria De Rosa, Milano 1972. Galleria Pinacoteca, Roma; L'Incontro, Taranto 1973. Galleria Idea-Bellini, Firenze; David Galleries, Bari; Palazzo Melloni, L'incontro, Bologna; Galleria Schettini, Milano; Galleria Pinacoteca, Roma; Galleria La Meridiana, Verona; Pier della Francesca, Arezzo 1974. Galleria L'isolotto, Napoli; Pinacoteca, Roma; Galleria del Corso, Latina 1975. Galleria Michelangelo, Firenze; Pinacoteca, Roma 1977. Galleria Robert...

We are grateful to Prof. Daniele Sanguineti for suggesting the attribution to Domenico Parodi (1672 - 1742). He dates the painting into the period between 1730 and 1740. Domenico Par...